Era il 1977 quando nasceva la ALTOS, una società americana fondata da David G. Jackson e Roger William Vass Sr.
Si è concentrata su piccoli computer multiutente, a partire da derivati multiutente di CP/M, e in seguito includendo macchine basate su Unix e Xenix. Nella sua offerta pubblica iniziale del 1982 al NASDAQ, la società ha raccolto 59 milioni di dollari.
Io iniziai a lavorare negli anni ’80 e i primi computer che usai furono proprio gli ALTOS. Avevo appena preso il diploma di programmatore COBOL, ed ero abituato, in ambito scolastico a quei grossi computer con le schede perforate e i ‘Padelloni’ che erano dei dischi rimovibili abbastanza ingombranti.
Insomma, nel mio immaginario, i computer erano ancora quelle grosse e misteriose macchine che occupavano tutta una stanza, ma con il nuovo lavoro mi ritrovai difronte a questi piccoli computer dall’aspetto un po particolare:
Avevano uno chassis finto legno e una pubblicità abbastanza stravagante.
La nota curiosa è che il materiale pubblicitario sembrava ricordare un prodotto di un’impresa artigiana piuttosto di un prodotto frutto dell’alta tecnologia!
In queste pubblicità c’era un furgoncino americano degli anni ’50 che consegnava delle casse di legno che contenevano i computer ed io nella mia fresca innocenza immaginai che portavano questi computer nelle fattorie americane, insomma un computer “country”; Ne avevo di immaginazione!
Avevano un aspetto particolare ma a quel tempo nascondevano tanta potenza.
Erano dotati di 64K di RAM, processore Zilog Z80, uno o due floppy da 8″ o da 5″1/4 e un Hard Disk esterno (esterno perché era grosso come una lavatrice) da 29 Mb.
Allora l’MS-DOS era ancora sconosciuto e il sistema operativo era il CP/M della Digital Research, ma avevano un fiore all’occhiello; montando il sistema operativo MP/M o l’OASIS, questi piccoli computer diventavano multiutente, cioè fornivano la possibilità di far lavorare 8 persone contemporaneamente. Un record a quel tempo tanto non è vero che la pubblicità citava queste parole: Anni luce avanti su tutti.
Oggi fanno sorridere, ma a quel tempo erano veramente speciali, e se volete vederli sono nella mia collezione conservati gelosamente!