E’ un storia incominciata tanti anni fa, addirittura prima di Cristo. E’ in quell’epoca che è nata l’esigenza di fare dei calcoli con l’aiuto di una macchina. Naturalmente non c’erano le calcolatrici ed i computer, ma è l’abaco la prima testimonianza di questo fabbisogno.
Dobbiamo poi attendere il 1600 per vedere la prima rudimentale macchina da calcolo meccanica; la Pascalina, inventata da Blaise Pascal nel 1642 per aiutare il padre contabile.
E’ invece nel 1800 che il matematico inglese Charles Babbage ebbe l’idea di una calcolatrice programmabile. Ma l’imprecisione della meccanica di allora ha reso questo progetto irrealizzabile. Vennero realizzati solo due prototipi, ma la macchina completa rimase solo sulla teoria.
Dobbiamo fare un altro salto ai primi del ‘900 che finalmente inizia la produzione di svariati modelli meccanici di calcolatrici.
Successivamente l’ingegnere tedesco Konrad Zuse intraprese, nel 1936, la progettazione e la costruzione di una macchina in grado di eseguire calcoli velocemente, ma dotata di una certa versatilità d’uso. Il calcolatore, completato da Zuse nel 1938, deve essere considerato in assoluto come il primo computer moderno.
Alan Turing, invece, ebbe l’idea di una “macchina universale”, il cui concetto ha avuto un ruolo significativo nella creazione del moderno computer. Per questo contributo Turing è solitamente considerato il padre della scienza informatica. Ricordiamo che Turing fu anche uno dei più brillanti crittoanalisti inglesi, durante la seconda guerra mondiale, per decifrare i messaggi militari tedeschi.
Furono anche creati dei calcolatori con l’ausilio dei relais, ma queste macchine erano molto lente e occupavano parecchio spazio. (uno di questi modelli funzionante lo trovate presso il deutschland museum di Monaco di Baviera).
E’ sempre durante la seconda guerra mondiale che nasce in gran segreto, in america, l’Eniac il primo computer elettronico; era composto da 18.000 valvole e occupava due piani di uno stabile.
E’ da queste rudimentali macchine che si svilupparono successivamente i primi computer dell’era moderna.
E’ a Pisa che si delinea la prima “Calcolatrice Elettronica Pisana” – CEP, è così che si chiamava il primo elaboratore a valvole costruito in Italia.
E’ da sottolineare, invece, che la nostra Olivetti fu la prima ad ideare, con l’Elea, un elaboratore completamente a transistor.
E’ sempre merito di un italiano, Federico Faggin, che partecipando allo sviluppo dell’INTEL 4004, progetta il primo microprocessore, aprendo in tal modo la strada verso la continua miniaturizzazione dei computer.
Ricordiamo, inoltre, che il concetto di personal computer è stato inventato e ideato sempre dal gruppo Olivetti capitanato da Pier Giorgio Perotto aiutato da Gastone Garziera e Giovanni de Sandre, per lo sviluppo del primo esempio di elaboratore personale (in Inglese personal computer) al mondo; la Programma 101, perché dotato delle principali caratteristiche dei calcolatori dell’epoca ma destinato, per la prima volta, ad un uso personale. Abituati a quel tempo ai calcolatori che occupavano un’intera stanza, era la prima volta che un computer stava comodamente su di una scrivania.
Questo succedeva negli anni ’60, 16 anni prima che Steve Jobs presentava il suo Apple I.
E’ una storia molto più lunga, e ci sarebbero volute pagine e pagine per essere raccontata, ma in queste poche righe ho voluto sintetizzare i passaggi più significativi di questa affascinante avventura!