No, non erano delle signorine a cui piaceva la velocità !
Verso la fine degli anni ’80 con l’uscita della linea Commodore Amiga 2000, gli sviluppi dell’hardware erano molto veloci e repentini.
E’ appunto sull’Amiga 2000 che vediamo nascere questa prima scheda acceleratrice; la Commodore A2620.
Era una scheda che implementava un nuovo processore, il Motorola 68020, più veloce, sostituendosi al processore di serie, aumentandone le prestazioni del computer, dai cui appunto, il nome “acceleratrice”.
Precisamente, questa scheda ha visto la luce per poter dotare l’Amiga 2500UX (Un Amiga dedicato), del sistema operativo UNIX (Un porting dello Unix System V chiamato dalla Commodore AMIX). Nel 1989, anno di uscita di questo speciale Amiga, Amix richiedeva più risorse rispetto al sistema operativo Amiga OS, e quindi il computer doveva avere un hardware molto più performante.
Successivamente il concetto di acceleratrice si diffonde, per diversi computer Amiga, migliorando sempre di più le prestazioni dei computer e poter gestire sui computer così espansi programmi grafici più sofisticati.
Nascono poi acceleratrici con processori Motorola 68030, 68040 e 68060, dotate pure di memorie aggiuntive e di coprocessori matematici.
(Il coprocessore matematico è una tipologia di coprocessore che si contraddistingue per essere specializzato nell’esecuzione di calcoli matematici. Esso lavora al fianco del processore principale). Erano schede Zorro, oppure schede a sandwich sugli amiga più recenti. Era un modo per tenere il nostro computer sempre adeguato alle nuove tecnologie.
Pure sugli Amiga 500, gli Amiga 600 e gli Amiga 1200, computer conosciuti sopratutto per i videogiochi, vengono create delle schede acceleratrici in miniatura con forme piuttosto bizzarre per potersi installare sotto la scocca aprendone un apposito sportellino di espansione. E ancora nei computer più obsoleti, come l’Amiga 1000, vengono creati delle acceleratrici, e non per ultimo vengono create pure delle acceleratrici per il Commodore CDTV e il CD32.
In questo modo eravamo sempre al passo coi tempi. Il computer poteva gestire programmi più complicati e grafiche più accattivanti, e perché no… i giochi erano pure più veloci!