E’ nato prima l’uovo o la gallina? La stessa cosa si potrebbe dire per il primo programma.
Come facevano a scrivere i primi programmi se non esisteva nessun programma, tantomeno un editor per poter scrivere appunto il codice di un software?
I primi programmi vennero scritti con delle macchine che poco avevano a che fare con l’informatica: Le telescriventi.
Per l’occasione alcuni telescriventi vennero modificate per tale scopo. Sostanzialmente una telescrivente, oltre a trasmettere o ricevere un messaggio, aveva la possibilità di stamparlo o di perforare un nastro di carta per poterlo leggere più volte.
Questa tecnologia del nastrino di carta venne utilizzato per poter inserire negli elaboratori un software scritto appunto con questo metodo.
Era un nastrino di carta con una sequenza di buchi su righe da 8 perforazioni (casualmente 8 bit formano un carattere ASCII, o meglio un codice che identifica una lettera, un numero o un carattere di controllo).
Se ben ricordate quando Bill Gates produsse il Basic per il computer ALTAIR, nel recarsi dal costruttore per la demo, si dimentico il software del loader, o meglio quel piccolo programmino che permetteva al computer di leggere la banda perforata del primo Basic. (Vedi immagine di Bill Gates, allora tredicenne, con l’amico Paul Allen)
Tra una delle telescriventi riadattate a questo scopo spicca la più conosciuta Teletype Mod. 33, una macchina vista più volte in quasi tutti i film di fantascienza dell’epoca: Era il 1963.
Un “marchingenio” prevalentemente elettromeccanico e la sua complessità costruttiva era notevole, pure la tastiera era a funzionamento meccanico.
Questo modello ha avuto un discreto successo commerciale, ne sono state vendute mezzo milione di unità, e la sua diffusione fu veramente capillare, fu usata fino agli anni 70′ per programmare le macchine utensili.