Sui nostri computer come sui nostri dispositivi mobili l’evoluzione degli schermi piatti hanno portato ad un’innalzamento della qualità dell’immagine e nello stesso tempo hanno contribuito a rendere più facile la trasportabilità favoriti da una riduzione notevole del peso e delle dimensioni. Tutti ricorderanno che non troppo tempo fa i monitor dei computer utilizzavano ancora una tecnologia a tubo catodico, molto più ingombranti ed avidi di energia. Un monitor era essenzialmente composto da un tubo a vuoto ad alta tensione che richiedeva uno spazio di deflessione del pennello elettronico che cresceva con il crescere dei pollici.
Infatti a quei tempi un monitor da 50″ sarebbe stato inconcepibile perché avrebbe richiesto una notevole profondità dell’apparecchio oltre ad avere avuto un peso veramente notevole.
Ma pochi sanno che prima di sviluppare la tecnologia dei tubi a raggi catodici è esistita una tecnologia molto particolare: La televisione a scansione meccanica.
In dettaglio, i primi televisori, inventati in Inghilterra da John Logie Baird nel 1925, erano costituiti da un sistema di scansione meccanico: un disco di Nipkow. Si tratta di un disco analizzatore metallico sul quale sono praticati dei fori disposti a spirale in posizioni progressivamente più esterne; facendolo girare, si analizzano le immagini riga dopo riga. Il disco girava davanti agli elementi sensibili di selenio (fotocellula), e istante dopo istante si otteneva un valore elettrico corrispondente alla luminosità di un punto dell’immagine, riga dopo riga. Il visore era costituito da un altro disco di Nipkow, che girava davanti ad una lampada al neon comandata dal segnale modulato a seconda della luminosità dei punti letti istante dopo istante: in pratica si comandava la corrente di scarica del neon. I dischi dei due apparecchi (lo “scanner” e il visore) erano sincronizzati. Tra il 1930 e il 1933 vengono vendute circa un migliaio di unità.
Il principio era simile a quello usato poi nelle successive TV a tubo catodico, o meglio la scansione riga per riga fino ad ottenere il quadro completo. Un sistema macchinoso, complesso, difficile da sincronizzare ma che ci ha permesso per la prima volta di trasmettere un’immagine da un capo all’altro.
Erano immagini tremolanti a 24 righe, inizialmente solo in bianco e nero, ma vi lascio immaginare qual’è stato lo stupore dei primi utilizzatori, che avvicinandosi a quella misteriosa finestrella presente sui vecchi ricevitori radio a valvole, videro per la prima volta quelle persone, che cantavano o danzavano, riprese a migliaia di Km di distanza.
Presso la nostra collezione vi è possibile vedere dal vivo la ricostruzione funzionante di uno dei primi televisori meccanici di Baird. (Vedi pagina dedicata)