La penna ottica è un dispositivo, inventato dal MIT (Massachusetts Institute of Technology) nel 1952, che collegato ad un computer individua il passaggio del pennello elettronico che disegna l’immagine su uno schermo CRT.
Quando il foto-resistore inserito nella penna ottica viene colpito dal pennello elettronico, il computer riceve un segnale e può stabilire le coordinate del punto che viene disegnato in quel determinato istante perché il movimento del pennello elettronico è controllato dai segnali generati dal computer stesso.
E’ chiaro che questa tecnologia con l’avvento degli schermi piatti è passata nel dimenticatoio, e pochi si ricorderanno ti tali dispositivi che venivano più che altro impiegati sugli home computer o prima ancora sui mastodontici elaboratori della IBM.
Per alcuni computer come il Commodore 64 o l’Amiga era sufficiente collegare direttamente una penna ottica compatibile, per altri, come lo Spectrum o l’Olivetti Prodest o gli MSX, serve anche una cartuccia che contiene componenti elettronici aggiuntivi.
Comunque era un dispositivo che suscitava un certo stupore, una penna che appoggiata allo schermo del computer disegnava un fascio luminoso di pixel, ai tempi, aveva un qualcosa di magico!