Concepito come una versione economica del Commodore PET, venne progettato da Bob Yannes e prodotto inizialmente nella versione giapponese VIC-1001. Fu prodotto in larga scala dalla società dopo la presentazione di un primo modello al Consumer Electronics Show del 1980. Fu soprannominato “the friendly computer”, il computer amico, e commercializzato come computer per la famiglia, per la casa, per il gioco, ad un prezzo relativamente contenuto, ovvero a meno di 300 $.
L’ingresso nel mercato delle macchine di fascia bassa riuscì con grande successo, e fu venduto non solo dai negozi di informatica, ma anche attraverso centri commerciali come come Kmart; unitamente ad una efficace campagna pubblicitaria, per la quale la Commodore ingaggiò William Shatner per la realizzazione di alcuni spot televisivi. Ciò fece sì che il VIC-20 fu il primo computer della storia a raggiungere il milione di unità vendute, di cui 800.000 solo nel 1982, notevoli se paragonate ad esempio alle 700.000 raggiunte dall’Apple II in tutto il periodo 1977-1982. Il VIC-20 fu uno dei protagonisti della guerra dei prezzi che la Commodore ingaggiò con la Texas Instruments e che spinse quest’ultima fuori dal mercato degli home computer, ma la produzione della macchina cessò all’inizio del 1985, dopo aver totalizzato oltre 2.500.000 esemplari venduti, quando fu sostituito dal Commodore 16.
Utilizzava la medesima CPU del Commodore PET ma uno chassis più piccolo e compatto che aveva tasti squadrati, anziché quelli a profilo arrotondato dei successivi Commodore 64 e Commodore 16, ed utilizzava il Commodore BASIC in versione 2.0. Al di là delle evidenti differenze nella gestione dello schermo, dotato di una dimensione di pagina testo assai inusuale, perfino gli entry point di alcune funzioni interne del KERNAL funzionavano in modo simile e tale somiglianza rimase anche nei successivi modelli a 8 bit, come nel caso della subroutine denominata CHROUT e deputata a scrivere un carattere sullo schermo.