Presentato al pubblico nel febbraio 1984, rappresentò il modello di punta della società, il primo con processore a 16 bit con architettura interna a 32 bit (CPU Motorola 68008 a 7.5MHz). La sigla QL sta per quantum leap (che in inglese sta a significare sia “salto quantico”, sia metaforicamente “balzo tecnologico”).
Presentandolo con un prezzo di soli 399 sterline nel febbraio del 1984, in anticipo sul completamento del sistema operativo per contrastare il lancio dell’Apple Macintosh, Clive Sinclair aveva puntato a entrare nel mercato professionale (computer per ufficio di fascia bassa), ma ebbe un cattivo riscontro di mercato, proprio a causa dei numerosi bug che affliggevano il sistema operativo QDOS e per la scarsa affidabilità dell’hardware. Il successo del Macintosh, l’avanzata degli IBM PC XT, l’arrivo sul mercato dei nuovi home computer a 16 bit quali Atari ST e Amiga, fecero definitivamente naufragare il progetto.
Clive Sinclair, oberato da debiti e impegnato nel contemporaneo lancio di un televisore a schermo piatto e del futuristico triciclo C5, venne costretto a vendere la divisione computer della sua ditta – la Sinclar Research – ad Amstrad che abbandonò nel 1990 il QL in favore del ben più affermato e ancora vendibile ZX Spectrum.
Il Sinclair QL ha continuato a lungo ad essere apprezzato da estimatori. Nel corso degli anni sono state prodotte nuove macchine parzialmente compatibili con il QL, basate su processori fino al 68060, come il Q40 e Q60[ e molte sono le espansioni al sistema, così come le correzioni al sistema operativo, tra cui l’alternativo Minerva, che sono state prodotte da terze parti.
Il Sinclair QL aveva molte caratteristiche originali, come ad esempio il SO multitasking preemptive, ma nacque con un sistema operativo non ancora perfettamente sviluppato e con un hardware decisamente spartano, nel momento in cui la concorrenza si stava spingendo assai oltre.
Il QL infatti è dotato di una tastiera a membrana, che incorpora anche il computer vero e proprio, al posto della tastiera meccanica separata dal corpo macchina solitamente fornita dalla concorrenza professionale. Inoltre come memoria di massa adotta due ZX Microdrive a nastro con una capacità di soli 100 KByte, nell’epoca in cui tutti i concorrenti si stavano orientando verso i più capienti e veloci floppy disk (Apple già verso quelli da 3,5 pollici). La progettazione e l’utilizzo di queste periferiche, nell’ottica del risparmio sui costi, causarono però una scarsa affidabilità del sistema. Solamente più tardi venne commercializzata da terze parti una scheda di espansione con una porta parallela Centronics e una porta per floppy disk, che permise di collegare al QL delle periferiche più standard, come il lettore di floppy da 3,5″ Micro Peripheral.