Era il 1951 e i tecnici della BBC nel corso di un incontro all’Università di Manchester provvidero a registrare due brani musicali. Non erano due brani qualsiasi, era musica generata da un sistema informatico, e quelle registrazioni sono le prime ad aver salvato per i posteri una composizione musicale informatizzata.
Incluso nel set di istruzioni di Ferranti Mark 1 c’era un comando di hoot, che consentiva alla macchina di fornire un feedback uditivo ai suoi operatori. Il suono generato potrebbe essere alterato in tonalità, una caratteristica che è stata sfruttata quando il Mark 1 ha fatto la prima registrazione conosciuta di musica generata al computer” con la programmazione eseguita da Christopher Strachey, un insegnante di matematica presso Harrow e un amico di Alan Turing.
Si tratta, in particolare, dei brani “God Save the King”, “Baa Baa Black Sheep” e “In the Mood”, quest’ultima disponibile solo in parte, in quell’occasione “suonate” dal computer Ferranti Mark 1, una macchina voluta nel 1948 dal governo inglese, realizzata dalla Ferranti Ltd. su indicazioni degli scienziati dell’Università di Manchester.
Potete ascoltare questi brani cliccando sul seguente link:
https://soundcloud.com/…/first-ever-recording-of-computer-m…
Tuttavia Il padre indiscusso della computer music è stato l’ingegnere elettronico e violinista Max Matthews il quale, nei labolatori della statunitense Bell sviluppa MUSIC il primo di una serie di successivi programmi che rende possibile la generazione sonora in un computer. Nel 1963 Matthews scrive un articolo per la prestigiosa rivista scientifica science da quel momento viene coniato il termine computer music. Nel 1968, Mathews e L. Rosler realizzazono GRAPHIC 1 una interfaccia che permette tramite una penna ottica di disegnare direttamente la forma d’onda su una tavoletta e farla riprodurre dal calcolatore. Nello stesso periodo il compositore americano John Chowning inventa l’algoritmo della sintesi sonora in modulazione di frequenza, tramite licenza, la Yamaha si avvale del brevetto e della consulenza dello stesso Chowning per la creazione dei propri sintetizzatori che iniziano con lo Yamaha GS1 per arrivare nel 1983 alla nascita della tastiera Yamaha DX7, primo esempio di sintetizzatore in sintesi FM e completamente programmabile, protagonista assoluto della discografia mondiale degli anni 80.