Noi italiani siamo un popolo creativo, ed uno dei tanti campi in cui l’Italia si è distinta nei secoli è quello delle invenzioni: tante delle idee più geniali e rivoluzionarie di sempre sono state partorite da menti italiane. Le invenzioni dei nostri compatrioti in diverse occasioni hanno cambiato il mondo, e hanno oggi un ruolo di primo piano nella nostra vita di tutti i giorni.
1709: Giovanni Poleni, marchese veneziano, scienziato e docente presso l’università di Padova, va il merito per la realizzazione della prima calcolatrice meccanica inventata e realizzata in Italia.
1799: Il pioniere dell’invenzione della pila elettrica, oggi presente in una miriade di dispositivi elettronici, fu il comasco Alessandro Volta, che costruì il primo generatore statico di elettricità mai realizzato. L’apparecchio passò alla storia come Pila di Volta, e per la sua invenzione l’italiano fu insignito anche di una medaglia d’oro da parte di Napoleone Bonaparte.
1837: L’Avvocato novarese Giuseppe Ravizza (1811-1885) iniziò a costruire il primo prototipo di cembalo scrivano, così chiamato perché per realizzarla utilizzò i tasti di un vecchio pianoforte. Nel 1855 brevettò la sua invenzione di cui l’anno successivo fu presentata una versione definitiva all’Esposizione industriale di Torino, diventerà poi la Macchina da scrivere.
1861: L’Abate Giovanni Caselli inventa il pantelegrafo, precursore del fax.
1865: Antonio Pacinotti presenta la dinamo, una macchina che trasforma il movimento in energia elettrica.
1871: Il fiorentino Antonio Meucci depositò un brevetto temporaneo per il telettrofono, pioniere dei telefoni che oggi conosciamo, ma non potendolo rinnovare Alexander Graham Bell fu erroneamente accreditato come inventore.
1895: Guglielmo Marconi fa squillare un campanello premendo un trasmettitore a distanza. Nasce la radio.
1909: L’Ecclesiastico Luigi Cerebotani mette a punto il teletipografo, prima telescrivente.
1962: Olivetti lancia la P101, una macchina calcolatrice con stampante. Soprannominata Perottina in onore del progettista Pier Giorgio Perotto, è considerata il primo personal computer.
1971: ll padre del microchip, un congegno minuscolo eppure fondamentale per l’elettronica moderna, è il fisico vicentino Federico Faggin. L’inventore negli anni 70 si trasferì in America dove fu assunto dalla Intel, e nel 1971 fu capo progetto dello sviluppo di Intel 4004, il primo microprocessore al mondo. Negli anni gli sono state conferite diverse lauree honoris causa, ed anche un premio per l’innovazione nel 2010 da parte di Barack Obama. (Immaginate se non esistevano i microprocessori, non sarebbero esistiti i computer come li conosciamo oggi!)
2005: All’Interaction Design di Ivrea nasce Arduino, il primo hardware open source che chiunque può modificare o programmare.
2006: L’accelerometro a 3 assi. C’era un tempo in cui per controllare i dispositivi occorrevano le mani, poi però si è passati ai gesti. Il merito è dell’accelerometro a tre assi messo a punto da Benedetto Vigna nel centro di ricerca di STMicroelectronics a Cornaredo guidato da Bruno Murari, un dispositivo che ha permesso di realizzare dispositivi comandabili con i gesti, semplicemente muovendo le mani in aria. Basta citare la Wii per capire la portata di un’invenzione del genere che tutt’ora troviamo ovunque, dagli smartphone ai tablet passando per gli smartwatch.
… da ricordare inoltre, altre invenzioni, che non riguardano l’ambito elettrico/elettronico ma non meno importanti:
1688: Bartolomeo Cristori inventa il Pianoforte.
1924: Piero Puricelli progetta la prima autostrada del mondo: La Milano-Laghi.
1930: Corradino D’Ascanio inventa l’elicottero.
1933: Alfonso Bialetti inventa la Moka.
1946: Corradino D’Ascanio inventa la Vespa.
1956: La Fiat inventa il monovolume: La 600 Multipla.
1957: La Fiat inventa l’utilitaria per tutti: La 500.
1963: L’ingegnere Giulio Natta inventa la plastica.
1968: Candido Jacuzzi inventa la famosa vasca d’idromassaggio.
1197: L’Alfa Romeo inventa il motore Common Rail.
… più tante altre ancora!
E’ stato chiesto ad un famoso scienziato, quale secondo lui è l’invenzione più importante della storia, e lui rispose che è la pila di Alessandro Volta. Aggiunse poi: Immaginate un mondo senza pile o batterie, non funzionerebbe più nulla!