Il Commodore 64 (abbreviazioni diffuse: C64, C=64) è un home computer della Commodore Business Machines Inc. commercializzato dal 1982 al 1994.
Fu immesso sul mercato poco dopo il Commodore VIC-20, con capacità di memoria, grafiche e sonore superiori rispetto a quest’ultimo, oltre a una buona compatibilità con le sue periferiche. La macchina venne venduta sino al fallimento della società, ed è stata la più venduta nella storia dell’informatica, con circa 22 milioni di unità prodotte e vendute. Il successivo Commodore 128 ne mantenne la compatibilità hardware e software grazie a una modalità dedicata.
Nel gennaio 1981, la MOS Technology Inc., acquisita dalla Commodore International cinque anni prima, cominciò il progetto dei chip grafico e sonoro per una nuova generazione di console per videogiochi. Il lavoro di progettazione per i chip fu completato in novembre, ma il progetto della console venne cancellato dopo un meeting con il presidente della Commodore, Jack Tramiel, il quale voleva che i chip formassero la base per un computer con 64 kB di RAM, il doppio del quantitativo di RAM di molti dei personal computer disponibili nel tardo 1981. Sebbene 64 kB di RAM fossero molto costosi, Tramiel sapeva che i prezzi della DRAM stavano crollando e che sarebbero alla fine calati a un livello accettabile prima di passare alla piena produzione.
Alla squadra di progettazione furono dati meno di due mesi per sviluppare un prototipo che potesse essere mostrato all’International Winter Consumer Electronics Show, nel gennaio 1982. Il costo di costruzione si sarebbe aggirato attorno ai 135 dollari, grazie all’integrazione verticale e, più crucialmente, ai vantaggi della fabbricazione dei circuiti integrati della MOS Technology, questo rendeva possibile un ampio margine di guadagno con il quale lavorare. Il nome adottato dalla casa costruttrice per il nuovo prodotto fu inizialmente Commodore VIC-30, ma prima della distribuzione venne cambiato in Commodore 64, dalla quantità di RAM installata.